chi siamo

PippiLotta nasce a Perugia il 2 Settembre 2018. Un mese dopo, martedì 2 Ottobre, si tiene la prima lezione del corso, al Circolo Island di Madonna Alta, su un tappeto minimale (diciamo pure inadatto) e con il freddo alle porte. Nei mesi successivi arrivano un provvidenziale tatami dismesso da una palestra e due stufette.

Tra ore di studio e di allenamento, dubbi teorici e pratici, freddo e caldo ugualmente umidi, un allagamento, tragicomiche interazioni con l’attorno, gli allenamenti di PippiLotta continuano ancora oggi (sono anche raddoppiati). Nel frattempo lo spazio che ci ospita ha cambiato nome in Turba (l’umido è rimasto uguale).

Gli allenamenti si tengono martedì e giovedì al Turba dalle 20h00 alle 22h00.

 

E questi sono il quando e il dove.

 

Per il chi e il come, venite a trovarci.

 

Vediamo ora il perché.

 

Perché un corso di autodifesa femminista?

L’autodifesa femminista adotta uno sguardo il più possibile completo sulla violenza, senza limitarsi a fornire gli strumenti pratici per reagire ad un’aggressione, sebbene anche questo sia parte integrante delle lezioni. Tale set di conoscenze pratiche va integrato da una prospettiva politica e di analisi volta a contestualizzare la violenza, prendendo atto della sua realtà innanzitutto strutturale e simbolica, ovvero socialmente prodotta.

Per questo,ogni lezione si articola in due momenti, della durata di circa un’ora l’uno: il primo, teorico-riflessivo, necessario per costruire la coscienza del proprio intorno e della sua influenza su noi stess*; il secondo, pratico, dedicato all’esercizio delle tecniche vere e proprie e volto ad acquisire consapevolezza del nostro corpo e delle sue molteplici possibilità.

L’esercizio fisico e di contatto consente piano piano di abbattere quelle che potremmo chiamare “vulnerabilità incorporate”, che derivano dall’interiorizzazione di stereotipi, ruoli, categorie che vorrebbero le donne (e più in generale coloro che vengono reputat* “deboli”) arrendevoli, docili, inferiori, incapaci dell’utilizzo della forza se non “isterica”.

Esercitare uno sguardo cosciente sulla violenza di genere in un ambiente non-giudicante permette una rilettura del proprio vissuto, scevra dal biasimo e dalla colpevolizzazione. Ampliare il ventaglio delle proprie scelte, grazie agli strumenti appresi durante il corso, consente una maggiore indulgenza verso il proprio sé passato, e una rinnovata fiducia nel sé futuro.

Il corso di autodifesa femminista fornisce una cassetta degli attrezzi. Questo è il suo limite e insieme il suo più grande pregio. Più la si riempie, più situazioni si sarà pront* ad affrontare, tenendo presente che ci sarà sempre la possibilità di non avere l’attrezzo adatto: si può solo rendere questa eventualità il più remota possibile.